L’ispirazione
Oggi vi racconto di come sono nati i Galletti di Gallarate. Una mattina come tante, i coniugi proprietari della casa del tortellino di Gallarate, andarono nel solito bar a prendere un caffè e una brioches per risollevarsi dalla levataccia. Distratti fra una chiacchiera e l’altra, a Michele cadde l’occhio sulla prima pagina del giornale locale che riportava l’ennesima notizia di un paesino vicino che intitolava un altro dolce alla propria città e nella sua testa pensò:”Che barba! Un altro dolce dedicato alla città! Mai nessuno che crei altro..”.
Quel pensiero lo accompagnò per giorni finché esclamò;” Basta! Ora faccio io un bel regalo alla mia città! Creerò i Galletti di Gallarate!”.
La decisione
Michele era un omino piccolino che da giovane, dopo mille vicissitudini familiari, conobbe Ornella, una bellissima ragazza meridionale di cui si innamorò perdutamente, tanto da convincersi che la sua vita sarebbe dovuta continuare soltanto accanto a lei. Fece armi e bagagli e si trasferì a Gallarate.
Le origini
Gallarate è un città di discrete dimensioni ma con una lunghissima storia, famosa prima come importante mercato medievale, poi come città di imprenditori.
Dopo qualche anno la coppietta, ormai unita in matrimonio e con un piccolo erede, decise di utilizzare i propri risparmi guadagnati con fatica per comprare un minuscolo pastificio di appena 60 metri quadrati dove le capacità culinarie di Michele si sarebbero unite all’infinita gentilezza di Ornella per creare il loro idillio lavorativo.
Nel tempo questo negozietto divenne famoso a Gallarate e sempre di più i due parteciparono attivamente alle iniziative cittadine.
I Galletti di Gallarate
Ed ecco che un giorno arrivò l’illuminazione. “Creerò i Galletti di Gallarate!”
I pensieri si accumulavano e bisognava decidere la forma e il ripieno di questo nuovo raviolo.
Ma quale forma dare a questo raviolo che sia particolare abbastanza da ricordare la città ma semplice da poter essere facilmente riprodotta su larga scala? Il simbolo della città sono proprio due galli, uno rosso e uno bianco. Cosa meglio di una cresta, bianca da una parte e rossa dall’altra per questa prelibatezza?
Ora la cosa più difficile: il ripieno!
Per trovare il ripieno adatto a questo nuovo cibo bisognava cercare nella storia cittadina. Chi meglio dell’amministrazione locale poteva indirizzare Michele?
Sfogliando i libri storici scoprì che Gallarate, attraversata dal fiume Arno, fin dal medioevo era un importante porto di scambi commerciali dove passava oro, argento e spezie. In uno di questi libri veniva addirittura raccontato che sulla basilica della città si potevano ancora scorgere le scodelle usate per il commercio delle spezie e che la più pregiata di queste era, a quel tempo, lo zafferano.
Poi cos’altro mangiavano a Gallarate?
Beh il resto è più semplice. Ogni anno, in occasione della Geoubia, una festa in cui un fantoccio con le sembianze di una strega viene arso al centro della città, il comitato locale festeggia col classico risotto zafferano e salsiccia. Questa prelibatezza rendeva famosa Gallarate sia a livello locale, per la tradizionalità di questo piatto, sia perché con questo piatto ottennero il guinness world record come più grande risottata al mondo nel 1998.
Però il riso nel ripieno di un raviolo proprio non ci stà bene, meglio usare le patate, dalla consistenza simile ma più semplici da accompagnare agli altri ingredienti.
Ecco! Finalmente sono nati i Galletti di Gallarate!
Il lancio
Però prima è meglio sperimentare un pochino e vedere se davvero può essere un piatto apprezzato tanto da diventare una tradizione della città. Conviene cominciare a farlo assaggiare ai clienti più fidati e magari anche a qualcuno di passaggio, meglio chiamarli, per adesso,“Top secret” e incuriosire il pubblico mantenendo tutto ancora segreto.
Questi “top secret” ebbero da subito un enorme successo e quindi il 28 luglio del 2008 si organizzò una bellissima festa cittadina con il popolo gallaratese, assessori e sindaco erano davanti agli altri per presentare finalmente i GALLETTI DI GALLARATE.
Assieme al prodotto venne presentato anche un carinissimo logo che rappresentava il “galletto” bianco intento a mordere il collo del “galletto” rosso.
Il successo de “i Galletti di Gallarate”
Negli anni Gallarate si è sempre di più affezionata a Michele riconoscendogli nel 2019 il premio di cittadino benemerito, grati di aver regalato la sua inventiva alla città. Oggi questo piatto è ormai una tradizione sulle tavole della città nei giorni di festa ed è famoso tanto quanto i celebri amaretti ma si distingue da tutti i dolci degli altri paesini.
L’eredità de “i Galletti di Gallarate”
Il figlio di Michele e Ornella è ormai cresciuto ed è entrato a piene mani nell’azienda di famiglia portando novità ed impegnandosi a far ricordare la sua mamma scomparsa prematuramente ma che in tutta questa storia è stato un elemento silente ma fondamentale.
Questa è la storia dei Galletti di Gallarate, nati una mattina al bar come in tante narrazioni moderne da una giovane coppia di sposini che hanno conquistato il cuore della loro città e che sperano di non essere mai dimenticati.